The expression "second life" alludes to the practice of "healing"; it implies an idea of "care" that implies a loving gaze towards what exists but also imposes, on the other hand, the acknowledgement that the urban and architectural spaces in which we live are sick, unhealthy, affected by dysfunctionality that only a well-oriented culture of reuse can heal. The book therefore deals with intervention on the existing in the widest possible sense: intervention on qualified existing, intervention on ordinary existing. What we intend to argue is that the two operations are actually two declinations of the same design theme: work on what is already there, on what is the material of our everyday landscape. In this sense, the view does not intend to set disciplinary "limits", but extends to consider a vast area that ideally brings together "high" heritage (historic buildings) and "low" heritage (current buildings), in favour of a culture of recovery aimed at enhancing all the resources available in the area. In this context, the aim of the book is to contribute to the definition of a "thought of reuse" that goes beyond disciplinary fences and recomposes the body of knowledge relating to the two disciplinary sectors that traditionally "compete" for the subject (design and restoration), to allow dialogue between the various competent operators and guarantee the possibility of a comparison in the field of information on intervention techniques.

La locuzione "seconda vita" allude alla pratica della "guarigione"; implica un’idea di "cura" che sottende uno sguardo amorevole verso ciò che esiste ma impone anche, di contro, la presa d’atto che gli spazi urbani e architettonici in cui viviamo sono malati, insani, affetti da disfunzionalità che solo una ben orientata cultura del riuso può sanare. Il volume si occupa, dunque, dell’intervento sull’esistente nell’accezione più ampia possibile: intervento su un esistente qualificato, intervento su un esistente ordinario. Ciò che si intende sostenere è che le due operazioni siano in realtà due declinazioni di uno stesso tema progettuale: il lavoro su ciò che già c’è, su ciò che è materia del nostro paesaggio quotidiano. In questo senso lo sguardo non intende porre “paletti” disciplinari, estendendosi a considerare un’area vasta che riavvicina idealmente patrimonio "alto" (edilizia storica) e patrimonio "basso" (edilizia corrente), a favore di una cultura del recupero volta alla valorizzazione di tutte le risorse disponibili sul territorio. In questo quadro, l’obiettivo del volume è di concorrere alla definizione di un “pensiero del riuso” che superi gli steccati disciplinari e ricomponga l’insieme delle conoscenze relative ai due settori disciplinari che tradizionalmente si “contendono” la materia (progettazione e restauro), per consentire il dialogo tra i diversi operatori competenti e garantire la possibilità di un confronto nell’ambito dell’informazione sulle tecniche di intervento.

La seconda vita degli edifici. Riflessioni e Progetti / Posocco, Pisana; Raitano, Manuela. - (2016), pp. 1-256.

La seconda vita degli edifici. Riflessioni e Progetti

Pisana Posocco
;
Manuela Raitano
2016

Abstract

The expression "second life" alludes to the practice of "healing"; it implies an idea of "care" that implies a loving gaze towards what exists but also imposes, on the other hand, the acknowledgement that the urban and architectural spaces in which we live are sick, unhealthy, affected by dysfunctionality that only a well-oriented culture of reuse can heal. The book therefore deals with intervention on the existing in the widest possible sense: intervention on qualified existing, intervention on ordinary existing. What we intend to argue is that the two operations are actually two declinations of the same design theme: work on what is already there, on what is the material of our everyday landscape. In this sense, the view does not intend to set disciplinary "limits", but extends to consider a vast area that ideally brings together "high" heritage (historic buildings) and "low" heritage (current buildings), in favour of a culture of recovery aimed at enhancing all the resources available in the area. In this context, the aim of the book is to contribute to the definition of a "thought of reuse" that goes beyond disciplinary fences and recomposes the body of knowledge relating to the two disciplinary sectors that traditionally "compete" for the subject (design and restoration), to allow dialogue between the various competent operators and guarantee the possibility of a comparison in the field of information on intervention techniques.
2016
La locuzione "seconda vita" allude alla pratica della "guarigione"; implica un’idea di "cura" che sottende uno sguardo amorevole verso ciò che esiste ma impone anche, di contro, la presa d’atto che gli spazi urbani e architettonici in cui viviamo sono malati, insani, affetti da disfunzionalità che solo una ben orientata cultura del riuso può sanare. Il volume si occupa, dunque, dell’intervento sull’esistente nell’accezione più ampia possibile: intervento su un esistente qualificato, intervento su un esistente ordinario. Ciò che si intende sostenere è che le due operazioni siano in realtà due declinazioni di uno stesso tema progettuale: il lavoro su ciò che già c’è, su ciò che è materia del nostro paesaggio quotidiano. In questo senso lo sguardo non intende porre “paletti” disciplinari, estendendosi a considerare un’area vasta che riavvicina idealmente patrimonio "alto" (edilizia storica) e patrimonio "basso" (edilizia corrente), a favore di una cultura del recupero volta alla valorizzazione di tutte le risorse disponibili sul territorio. In questo quadro, l’obiettivo del volume è di concorrere alla definizione di un “pensiero del riuso” che superi gli steccati disciplinari e ricomponga l’insieme delle conoscenze relative ai due settori disciplinari che tradizionalmente si “contendono” la materia (progettazione e restauro), per consentire il dialogo tra i diversi operatori competenti e garantire la possibilità di un confronto nell’ambito dell’informazione sulle tecniche di intervento.
riuso, conservazione, recupero, restauro architettonico, progettazione architettonica, patrimonio architettonico
Posocco, Pisana; Raitano, Manuela
06 Curatela::06a Curatela
La seconda vita degli edifici. Riflessioni e Progetti / Posocco, Pisana; Raitano, Manuela. - (2016), pp. 1-256.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1530136
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